Le imprese molto spesso dimenticano un aspetto fondamentale del creare una nuova attività. Il successo di un business in molti casi è influenzato dal nome che viene scelto per la propria attività. Scegliere il nome giusto significa trovare il modo di colpire l’attenzione del cliente, avvicinandolo. Il nome scelto deve raggiungere i nostri clienti e i nostri ipotetici collaboratori. Quando si pianifica un’attività la scelta del nome è una delle cose di maggiore importanza, da fare con il massimo impegno e la massima attenzione.
Il nome per una azienda
Il nome è un mezzo davvero potente per raggiungere I consumatori. Molto spesso viene considerato un aspetto secondario e chi apre un negozio o un’attività non si sofferma a valutare l’importanza che il nome che sceglieranno avrà sul successo che avranno. Le parole in generale sono di fondamentali perché arrivano dritte al nostro interlocutore. Ogni parola ha un peso e un effetto diverso, trovare il nome giusto per la propria azienda, vuol dire colpire i clienti e interessarli per aumentare il vostro successo. Il nome è il primo contatto che si ha con il cliente e molto spesso è ancora più importante dei prodotti o dei servizi che offrite.
Di seguito vi elenchiamo alcuni consigli che vi permetteranno di scegliere il nome migliore per la vostra attività, così da trarre il massimo vantaggio e profitto.
Un nome che “suona” bene se detto ad alta voce
L’allitterazione è un mezzo molto interessante.
Si tratta di ripetere una lettera o una sillaba, diciamo un suono, all’inizio di parole successive.
L’attenzione viene catturata dalla relazione fonetica delle parole. Scegliete la parola giusta e provate a pronunciarla a voce alta, deve suonare in modo perfetto, avere un suono accattivante.
Ricordate che il nome che sceglierete verrà pronunciato dalle persone che lo assoceranno quasi sempre anche alla vostra persona. Verrà pronunciato migliaia di volte soprattutto in caso di pubblicità di vario genere anche in tv o alla radio.
Nome significativo e facile da associare
Il nome che sceglierete dovrà dare immediatamente l’idea di cosa si tratta.
Niente nomi complicati, è fondamentale che il nome scelto non sia troppo generico, dovete scegliere un nome che sia semplice e diretto ma anche che vi permetta di distinguervi e lasciare intuire il servizio e i prodotti che offrite.
La pronuncia deve essere semplice sia in italiano che in altre lingue e deve essere un nome facile da memorizzare, quindi se possibile abbastanza breve.
Individuare quale immagine si associa al nome scelto
Il nome che sceglierete, deve offrire una vera e propria immagine.
Domandatevi qual è l’immagine che il cliente dovrà avere di fronte ai suoi occhi quando pronuncia il nome della vostra azienda. Per esempio se desiderate dare un immagine di un’attività legata al territorio in cui opera, scegliete un nome con origini antiche, un nome affascinante e mistico.
Se invece volete essere un po’ più originali, potete sfruttare un gioco di parole, senza però esagerare, oppure potete inventare voi stessi un nuovo nome.
Scegliere un nome che distingue
Risulta essere importante che il nome scelto vi distingua dal resto delle attività.
Dovete fare in modo che l’immagine che arriva al cliente sia di una compagnia professionale e affidabile al quale rivolgersi immediatamente. Non solo il nome deve essere veloce e originale, ma deve anche dare un input, un’idea su quella che è la vostra attività.
Il nome che avrete scelto verrà associato alla vostra attività, e sarà il nome che permetterà ai clienti di identificare la vostra compagnia, la sua attività, i prodotti e i servizi offerti.
Risulta essere utile affiancare un logo al nome
Il nome di un’attività la cui grafica è fondamentale e dovrà essere in grado di attirare i consumatori, può essere associato a un logo, che rafforzi e dia un ulteriore supporto al nome.
L’immagine del logo accompagnerà il nome scelto, colpendo il consumatore. Estremamente utile è affiancare al nome un logo che sia da supporto e che rafforzi il nome stesso.
Guardare al futuro
Non dimenticate di considerare che la vostra attività potrebbe espandersi e quindi il nome che avete scelto potrebbe non rientrare più nel quadro della situazione. E’ bene che il nome abbia un potere comunicativo forte già dall’inizio, per evitare in alcuni casi di doversi adeguare poi, con probabili difficoltà.
Chiedere aiuto a un esperto di naming
Trattandosi di un processo piuttosto complicato, potreste decidere di consultare degli esperti, soprattutto se considerate l’importanza di compiere la scelta giusta. Esistono delle aziende di “naming” che vi aiuteranno a trovare il nome giusto per la vostra attività.
Vi aiuteranno a evitare i nomi considerati poco efficaci e spiegarvi cosa invece potrà funzionare.
Ovviamente dovrete sostenere un costo, a volte piuttosto alto. Di solito assieme al nome la compagnia di naming troverà anche la grafica corretta e il giusto logo.
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I locali di pubblico spettacolo, prima di poter aprire, hanno bisogno di una verifica e una successiva attestazione di agibilità da parte della vigilanza della Prefettura. Con questa guida ti fornirò qualche utile consiglio su come compilare la richiesta e i termini della presentazione della stessa.
Occorrente
Planimetria del locale
Piantina e grafici del locale
Relazione tecnica
Documentazione tecnica diritti di passaggio
Progetto impianto elettrico
Dichiarazione di conformità dei materiali utilizzati
Certificato di omologazione
Dichiarazioni delle ditte installatrici
Verbali di collaudo
Certificazione dell’impianto elettrico
Prima di poter presentare la domanda, devi procurare diversi documenti che saranno richiesti. Devi collegarti al sito del Ministero dell’Interno e scaricare la domanda di presentazione. Produrre una planimetria (scala almeno 1:1000) con segnata l’esatta ubicazione dei locali; una pianta (almeno 1:1000) con le aree adiacenti, sovrastanti o sottostanti l’edificio.
Una relazione tecnica che attesti la massima sicurezza al fuoco, la sicurezza di eventuali scale, la presenza di porte anti-panico, la presenza di filtri sulle aperture di aerazione, attestazione della ricettività massima dei locali, il numero e la dislocazione dei servizi igienici, esistenza o meno di allarmi rilevatori antincendio, eventuali impianti di ventilazione o di condizionamento, caratteristiche dell’impianto idraulico. Inoltre la domanda dovrà essere allegata di certificato di attestazione di superamento delle barriere architettoniche.
Altri documenti da produrre sono la comprovante disponibilità al diritto di passaggio, l’adeguatezza dell’impianto elettrico, attestazione della ditta installatrice di serramenti omologati e tutti i verbali di collaudo, fra cui l’impianto di estinzione. Una volta in possesso di tutto questo materiale, puoi effettuare la richiesta, indicando il tipo di richiesta (se riguarda locali nuovi da adibire a pubblico spettacolo o se i locali sono già in uso, ma hanno subito forti ristrutturazioni tali da richiedere nuovamente il certificato di agibilità. Devi poi indicare il tipo di attività che andrai a svolgere e i dati anagrafici completi del proprietario o responsabile legale.
Inoltre, dovrai fornire i dati anagrafici, correlati di recapito telefonico, del progettista e la lista dei documenti allegati alla domanda. Il tutto, firmato e datato, deve essere presentato al Comune dove ha sede il locale, indirizzate al Sindaco. Quest’ultimo si occuperà di reindirizzare tutta la documentazione all’Ufficio della Prefettura competente, cioè la Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
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Qualsiasi merce che deve essere esportata all’estero, ha bisogno di una precisa certificazione per potere passare alla dogana secondo le norme di legge vigenti nel nostro paese. Il certificato più importante è quello di origine per l’estero. Vediamo come fare per ottenerlo e a chi rivolgersi attraverso i consigli di questa guida.
Il certificato di origine per l’estero è importantissimo per fare in modo che la merce che dovete spedire possa attraversare la dogana, se siete proprietari di un’azienda e se trattate l ‘importazione e l’esportazione di beni commerciali. Questo attestato, non è altro che un visto che è estremamente necessario per poter poter fare arrivare la merce nello stato dove deve essere mandata. Il certificato viene rilasciato in più copie una delle quali, deve necessariamente rimanere agli atti, presso la Camera di commercio.
Risulta essere infatti la Camera di commercio che rilascia questi certificati ed è ad essa che vi dovete rivolgervi per ottenerli sia se siete una ditta individuale e sia se siete una società. Potete ottenere questa attestazione, oltre che dalla camera di commercio della vostra zona di appartenenza, anche da quella dove state mandando la merce a patto che abbia la competenza di poterlo fare. I formulari che andrete a richiedere al suddetto ente, sono distribuiti gratuitamente.
Ricordate che alla domanda vanno allegati altri documenti che giustificano l’esatta origine della merce che vi accingete a spedire. Se state spedendo della merce di origine nazionale o comunitaria, allegherete la fattura di vendita con le dettagliate informazioni e cioè se siete o meno produttore della merce o se l’avete acquistata da altri fornitori prima di esportarla. Nel secondo caso, la ditta che vi ha venduta la merce, dovrà provvedere a farvi avere tutti gli attestati giusti per l’esportazione. Per beni invece di origine non comunitaria, oltre la fattura di vendita, dovrete allegare un certificato di origine del paese da dove proviene la merce o una bolletta doganale di importazione.
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Lavorare in Australia costituisce un’opportunità non solo per migliorare la conoscenza della lingua inglese, ma anche per entrare in contatto con uno stile di vita diverso dal nostro.
Di seguito forniamo alcune indicazioni utili alla ricerca di un lavoro temporaneo in Australia.
Come muoversi per una ricerca efficace? Esistono varie possibilità.
Cercare gli annunci di lavoro attraverso i portali e le banche dati on-line. Di solito gli annunci non sono in lingua italiana e si consiglia di evitare i siti che richiedono una tassa di iscrizione.
Rivolgersi alle agenzie di collocamento private o alle agenzie per il lavoro interinale, che offrono lavori in vari settori. Una raccolta dei recapiti delle agenzie interinali statunitensi, canadesi, australiane e britanniche è consultabile sul sito Head Hunter Directory.
Consultare le offerte di lavoro su quotidiani e periodici. Molti quotidiani sono disponibili on-line e dedicano una sezione apposita alle offerte di lavoro. Spesso è presente anche una sezione di annunci dedicata alla ricerca di appartamenti in affitto.
Informarsi presso il Job Network, una rete nazionale di agenzie e organizzazioni australiane, private e pubbliche, che forniscono servizi di collocamento. Alcune tra queste si rivolgono a un’utenza specifica: giovani, disabili, non madrelingua inglese. Il network mette a disposizione una banca dati di offerte di lavoro, gratuita e aggiornata quotidianamente.
Fare riferimento al Centrelink, servizio statale che si occupa di fornire assistenza a tutti coloro che sono alla ricerca di un impiego o che hanno cessato l’attività lavorativa. Il servizio, fornito anche in lingua italiana, consente anche di iscriversi alla rete Job Network.
Visitare il sito del DEEWR – Department of Education, Employment and Workplace Relations, sul quale è presente una sezione dedicata alle informazioni e agli strumenti per chi cerca lavoro.
Anche in Australia esiste l’opportunità di svolgere tirocini di lavoro, remunerati e non, o di rivolgersi alle scuole, agenzie o enti privati che si occupano dei soggiorni lavorativi o Work and Study. Per informazioni su questo tipo di esperienze consulta le schede orientative Stage di formazione e lavoro all’estero e Agenzie italiane che organizzano tirocini, soggiorni lavorativi e Work and Study.
Si ricorda la possibilità di trovare un lavoro alla pari, cioè un lavoro temporaneo che prevede lo svolgimento di piccoli lavori domestici, presso una famiglia ospitante, in cambio di vitto, alloggio e di un contributo minimo.
Requisiti generali
Per entrare in Australia come lavoratori è necessario il visto di ingresso.
Le persone di età compresa fra 18 e 30 anni possono cercare di ottenere il Working Holiday Visa, subclass 417 (WHV). Con questo visto è possibile soggiornare nel Paese per un anno, svolgendo lavori temporanei e frequentando corsi di formazione o di lingua. Il visto è rinnovabile per ulteriori dodici mesi.
E’ prevista una quota annuale di visti, che vengono rilasciati fino a esaurimento. E’ necessario entrare in Australia entro un anno dalla data del rilascio. Durante il periodo di validità è consentito entrare e uscire liberamente dal Paese.
Il visto prevede che non si mantenga lo stesso posto di lavoro per più di sei mesi e che non si frequentino corsi di lingua per più di quattro mesi.
Il costo è di 280 AUD (Australian Dollar), pari a circa 226 euro.
Per quanto riguarda gli altri visti di residenza temporanea precisiamo che sono molto difficili da ottenere, in quanto vengono richiesti particolari profili professionali per i quali scarseggia il personale locale.
Inoltre vengono concessi solo nel caso in cui un datore di lavoro australiano faccia da sponsor e dichiari l’intenzione di volervi assumere prima del vostro ingresso in Australia.
I cittadini stranieri senza sponsorizzazione, ma con particolari specializzazioni professionali richieste dal mercato del lavoro australiano, possono richiedere i visti Skilled Migrant.
A partire dal luglio 2012 è in funzione un meccanismo di selezione chiamato Skillselect che consiste in un servizio online attraverso il quale tutti coloro che sono interessati a ottenere un visto Skilled devono presentare una Expression of Interest (EOI). La EOI non è una domanda di visto ma una segnalazione del proprio interesse a trasferirsi in Australia come Skilled Migrant. Dovrete fornire una serie di informazioni sulle vostre competenze e documentare una conoscenza sufficiente della lingua inglese e la vostra esperienza professionale, che verranno valutate per mezzo di un sistema a punti. Sarà lo stesso Dipartimento per l’Immigrazione a selezionare i migliori e nel caso li inviterà a presentare domanda per il visto
I requisiti di base richiesti sono
età compresa fra 18 e 50 anni
approfondite conoscenze o esperienze in determinati settori
ottima conoscenza della lingua inglese.
Con questo visto è possibile risiedere in modo permanente in Australia e fare richiesta per la cittadinanza. Inoltre si ha diritto all’assistenza sanitaria.
Il Dipartimento per l’Immigrazione partecipa a diversi eventi anche in città europee, in cui i datori di lavoro australiani svolgono colloqui per assumere personale.
Per ulteriori informazioni e notizie sempre aggiornate sui visti di ingresso nel Paese consultare il sito del Department of Immigration and Citizenship, Dipartimento dell’Immigrazione australiano, alla sezione Immigration.
Prima di iniziare a lavorare è importante aprire un conto in banca e ottenere un Tax File Number (numero per la registrazione fiscale) dall’Australian Taxation Office.
Infine si raccomanda di evitare i lavori in nero. Le pene per chi li offre e per chi li accetta arrivano anche alla reclusione in carcere.
Come candidarsi
Generalmente ci si candida inviando il proprio CV con la lettera di presentazione, sia che si risponda a un’offerta di lavoro specifica, sia in caso di candidatura spontanea. La lettera permette al selezionatore di avere una prima impressione del candidato. A meno che non sia indicato diversamente, sia la lettera sia il CV devono essere in lingua inglese e scritti al computer, con un chiaro riferimento all’eventuale offerta per la quale ci si sta candidando.
In alcuni settori lavorativi, come la grande distribuzione, i parchi divertimento, le aziende multinazionali e i franchising, le candidature per un posto di lavoro si presentano, solitamente, attraverso la compilazione di application form. Si tratta di moduli compilabili on-line, che consentono al candidato di inserire i dati anagrafici, le esperienze lavorative e gli interessi personali, allegando eventualmente il CV.
Risulta essere necessario scrivere una lettera di candidatura in cui, oltre alle esperienze personali e alle qualifiche, bisogna spiegare quali sono i motivi per cui si vuole lavorare in Australia, quali esperienze professionali si sono accumulate, per quali motivi vi candidate per quel posto e quale valore aggiunto potete fornire all’impresa. Se non esplicitamente richiesto non è il caso di allegare fotografie. Le referenze sono considerate importanti dai datori di lavoro. Si possono elencare le persone che possono parlare a vostro favore oppure indicare la disponibilità a segnalarne i nomi, se necessario.
Lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione
Per trovare lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione è necessario essere maggiorenni ed è preferibile avere una discreta conoscenza della lingua. Sono richieste figure professionali di tutti i tipi: camerieri, cuochi, receptionist, personale delle pulizie. Può essere esplicitamente richiesta un’esperienza nel settore, soprattutto per i lavori più specializzati.
Un’altra opportunità di lavoro è presso gli ostelli della gioventù, con mansioni di vario tipo: custodi, receptionist, addetti alle pulizie o alla cucina. Il compenso può essere limitato a vitto e alloggio.
Lavoro nel settore agricolo
L’insieme delle attività di raccolta e imballaggio di frutta, verdura e fiori e di potatura rientrano nelle mansioni del lavoro stagionale, per il quale è possibile richiedere il Working Holiday Visa. Il visto viene rinnovato più facilmente a chi lavora, per almeno tre mesi, nel settore agricolo o negli allevamenti.
Lavoro nel settore tecnico
In Australia c’è molta richiesta di ingegneri nei settori minerario, civile, chimico e petrolifero.
Per accedere alla professione occorre avere il riconoscimento dell’Ordine professionale australiano o del competente collegio professionale.
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L’ingresso in Canada per motivi di lavoro, anche temporaneo, è subordinato al possesso di un permesso di lavoro. Chi ha competenze professionali adeguate può richiedere un visto di residenza, rilasciato dal Governo canadese ai cittadini stranieri in grado di svolgere attività di rilievo per la crescita e l’innovazione del Paese (i cosiddetti skilled migrant).
Segnaliamo che dal 15 marzo 2016 gli stanieri esenti da visto diretti in Canada, sia per motivi di studio che di lavoro, devono avere al momento dell’imbarco sull’aereo l’eTA (electronic Travel Authorization). L’eTA costa 7 dollari canadesi e vale per cinque anni o fino alla scadenza del passaporto, se questa interviene prima.
Per lavorare in Canada si dovrà in ogni caso ottenere un Numero di Assicurazione Sociale (NAS/SIN).
Una procedura particolare è quella prevista per il programma International Experience Canada, rivolto ai giovani che vogliono viaggiare in Canada e sono interessati a finanziare il loro soggiorno con un lavoro temporaneo della durata massima di sei mesi.
Il programma si rivolge a cittadini italiani, residenti in Italia, di età compresa tra 18 e 35 anni. Il bando viene pubblicato di norma all’inizio di ogni anno e quindi è raccomandabile verificarne l’uscita sul sito governativo, dove sono indicati i requisiti indispensabili per partecipare ed è possibile iscriversi seguendo la procedura on-line. Attenzione: i posti disponibili si esauriscono velocemente. La partecipazione non è rinnovabile e deve essere richiesta in ogni caso prima della partenza dal Paese di origine.
Se la domanda verrà approvata, si riceverà una “lettera di introduzione” da presentare all’ingresso in Canada (aeroporto o frontiera se si arriva via terra). La lettera d’introduzione è valida dodici mesi dalla data di emissione. Presentando questa lettera ai funzionari al porto d’ingresso si riceverà il permesso di lavoro valido sei mesi dalla data d’ingresso in Canada.
Risulta essere possibile partecipare al Programma Vacanza-Lavoro una sola volta.
Come muoversi per una ricerca efficace? Esistono varie possibilità.
Rivolgersi ai numerosi servizi a sostegno degli immigrati che propongono diversi programmi per aiutare i nuovi arrivati a integrarsi con la popolazione locale e a iniziare un nuovo lavoro. Alcuni organizzano veri e propri laboratori di introduzione al mercato del lavoro locale, altri sessioni informative dove insegnano a redigere un buon curriculum vitae. A questo proposito segnaliamo la pagina del sito del Ministero della Cittadinanza e dell’Immigrazione, che contiene i riferimenti della rete di servizi a sostegno dell’immigrato, in tutto il Paese, con utili informazioni relative al lavoro temporaneo
Consultare i siti e i portali specializzati nella ricerca di un lavoro. Esistono anche veri e propri archivi on-line di annunci di ricerca di personale. La consultazione, difficile per chi non conosce discretamente l’inglese o il francese, generalmente avviene per Provincia e settore di interesse. L’accesso è diretto oppure ristretto ai soli utenti registrati al sito (la registrazione – quando gratuita – richiede di indicare obbligatoriamente almeno il nome, il cognome e l’indirizzo di posta elettronica). Gli archivi possono essere gestiti e curati sia da servizi pubblici sia da singole aziende o agenzie private di selezione, con criteri di accesso differenti ma comunque pensati tutti per i cittadini canadesi. Ecco perché, statisticamente, le probabilità di trovare lavoro rispondendo dall’Italia a tali annunci, non sono elevate. Si raccomanda la massima cautela nell’utilizzo di questi strumenti: è preferibile scegliere siti e portali che non richiedano alcuna quota di iscrizione e registrare i propri dati personali solo se si è sicuri che il gestore del sito garantisce la protezione dei dati sensibili.
Proporsi direttamente alle aziende, cercando quelle la cui attività è più corrispondente al proprio curriculum. Le aziende dotate di sito spesso ne riservano una sezione al reclutamento del personale, tramite autocandidatura oppure risposta ad avvisi di posti vacanti.
Consultare i quotidiani, le riviste e le testate canadesi nazionali e regionali che spesso hanno spazi destinati agli annunci di ricerca di personale. Vista la dimensione del mercato dell’informazione giornalistica canadese, la strada migliore per informarsi è consultare i siti dei quotidiani on-line oppure, dopo essere arrivati in Canada, rivolgersi all’edicolante.
Anche in Canada esiste l’opportunità di svolgere tirocini di lavoro (Internship), remunerati e non, o di rivolgersi alle scuole, agenzie o enti privati che si occupano dei soggiorni lavorativi o Work and Study. Per informazioni su questo tipo di esperienze consulta le schede orientative Tirocini di formazione e lavoro all’estero e Agenzie italiane che organizzano tirocini, soggiorni lavorativi e Work & Study.
Si ricorda la possibilità di trovare un lavoro alla pari, cioè un lavoro temporaneo che prevede lo svolgimento di piccoli lavori domestici, presso una famiglia ospitante, in cambio di vitto, alloggio e di un contributo minimo.
La sistemazione abitativa più economica e utilizzata dai giovani è la condivisione di un appartamento (House share o Flat share, in Quebec Colocation) che viene proposta attraverso annunci e siti specializzati. T
Requisiti generali
Con l’eccezione del programma International Experience Canada, che prevede una procedura particolare (vedi quanto detto in Premessa), in tutti gli altri casi, anche per svolgere un lavoro temporaneo (temporary work), occorre essere già in contatto con un datore di lavoro canadese che deve inviare al candidato una copia della proposta/contratto di lavoro, con tutti i dettagli e i termini relativi all’impiego. Solo così si potrà ottenere il visto. Inoltre, per lavorare nella provincia del Quebec, è necessario anche un certificato d’accettazione specifico, detto Certificat d’acceptation du Quebec (Certificate of acceptance), che deve essere compilato dall’interessato per quanto lo riguarda e poi inviato al datore di lavoro canadese.
Risulta essere sempre necessaria la conoscenza di una delle lingue del Paese, inglese o francese, per cui vengono organizzati corsi di base per stranieri appena arrivati in Canada.
Come candidarsi
Non esiste un formato standard di curriculum vitae (Résumé). In molti casi ci si candida compilando online gli appositi form di candidatura presenti sui siti delle aziende di interesse. Quando si fa una domanda on-line, generalmente, è anche possibile allegare il proprio CV e la lettera di presentazione.
Lavoro nel settore turistico, alberghiero e della ristorazione
In Canada il turismo rappresenta una consistente fonte di reddito. Le offerte di lavoro si trovano sui giornali on-line oppure collegandosi ai siti delle numerose strutture ricettive presenti nel Paese e proponendo la propria candidatura. Per i candidati è indispensabile essere maggiorenni, avere esperienza nel campo e conoscere molto bene la lingua inglese o francese.
Lavoro nel settore agricolo
La produzione agricola rappresenta per il Canada la seconda fonte di esportazione dopo il legname. Il settore più sviluppato resta quello del bestiame, seguito dall’allevamento di polli e produzione di uova, dall’industria casearia, dalla produzione di sciroppo d’acero e miele.
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