Come Funziona il Mutuo tra i Privati

Si tratta di un tipo di prestito a cui ricorrere se non si desidera accedere ai soliti sistemi di finanziamento bancari. Anziché utilizzare i consueti canali finanziari, una strada altrettanto valida per ottenere un mutuo o l’aiuto economico che ci occorre potrebbe essere trovata nell’ambito familiare o delle proprie amicizie.

La situazione più tipica è quella della presenza di legami di parentela o di amicizia, fra chi necessita di aiuto economico e chi può offrirne, tali da consentire condizioni migliori rispetto a quelle presenti sul mercato e presso gli istituti bancari. Una seconda ipotesi che fa preferire questo tipo di mutuo è l’impossibilità di usufruire di un credito presso normali istituti bancari a causa di precedenti episodi negativi riguardanti il richiedente, come protesti o fallimenti.
Un punto a favore è di solito la possibilità di ottenere un mutuo a condizioni più convenienti e con tassi di interesse minori rispetto ai costi previsti in banca in casi equivalenti. La migliore delle possibilità potrebbe essere quella di non essere tenuti a pagare alcun interesse, quando il prestito provenga da una persona che lo accordi sulla fiducia e non voglia approfittare della situazione, visti i rapporti di parentela o amicizia.
Principale svantaggio è che questo particolare tipo di mutuo non consente di usufruire delle detrazioni per gli interessi previste al momento della denuncia dei redditi.

Per evitare problemi futuri, sempre possibili, è opportuno preparare una semplice scrittura privata che dovrebbe essere sottoscritta da entrambe le parti. Come estrema forma di sicurezza si potrebbe anche stipulare un atto notarile relativo agli accordi previsti fra le parti, riguardo al mutuo.
Quando esiste il dubbio che il debitore possa non rispettare gli impegni presi, è possibile garantirsi attraverso una “fideiussione”, vale a dire l’impegno di una terza parte a restituire il prestito nel caso che il debitore principale non sia in grado di farlo. Un altro modo per garantirsi è costituito dall’iscrizione di un’ “ipoteca” su un bene del debitore, proprio come generalmente fanno le banche quando concedono un mutuo.

Quando si usufruisce di un mutuo bancario con le normali agevolazioni abbinate alla compravendita per la “prima casa”, l’imposta sostitutiva prevista è dello 0,25%. Anche i contratti di mutuo fra parenti o amici devono essere registrati e questo comporta l’utilizzo di una marca da bollo ogni quattro fogli e il pagamento di una imposta presso l’Ufficio del Registro del 3% sulla cifra prestata.
Inoltre, se fosse prevista una garanzia, bisognerebbe calcolare anche un’ulteriore imposta di registro dello 0,50% e un’imposta ipotecaria del 2%. Se però le persone interessate preferissero inizialmente non registrare il contratto, rischierebbero di dover pagare sia le imposte normalmente previste che un’ulteriore sanzione nel momento che questo loro accordo fosse reso pubblico (ad esempio nel corso di una causa).
Nel caso si percepiscano interessi sul prestito, il loro importo va considerato come “reddito di capitale” e va indicato nella denuncia dei redditi, pagando l’IRPEF ad esso relativa.