In questa guida spieghiamo come deve avvenire l’irrogazione della sanzione disciplinare in presenza di infrazioni del lavoratore penalmente rilevanti.
Immediatezza
Con riferimento ad infrazioni del lavoratore penalmente rilevanti non è configurabile la violazione del principio di immediatezza tra contestazione e provvedimento disciplinare, anche se questo sia intervenuto dopo un lungo intervallo temporale rispetto alla contestazione. In particolare, la Corte di Cassazione ritiene sussistente il requisito della tempestività del licenziamento, in caso di intervenuta sospensione cautelare di un lavoratore sottoposto a procedimento penale, poiché la definitiva contestazione disciplinare ed il licenziamento per i relativi fatti ben possono essere differiti in relazione alla pendenza del procedimento penale stesso.
Carcerazione del dipendente
Il comportamento del datore di lavoro che decida di mantenere in servizio il dipendente, dopo un periodo di carcerazione, riservandosi di applicare la sanzione all’esito degli accertamenti in sede giudiziaria, non può essere interpretato come rinunzia all’esercizio del potere disciplinare.
Sentenza di condanna e patteggiamento
Qualora un contratto collettivo condizioni l’irrogazione del licenziamento alla sentenza penale di condanna passata in giudicato, può il giudice di merito, nell’interpretare la volontà delle parti collettive espressa nella clausola contrattuale, ritenere che gli agenti contrattuali, nell’usare l’espressione sentenza di condanna si siano ispirati al comune sentire che a questa associa la sentenza c.d. di patteggiamento ex art. 444 c.p.p., atteso che in tal caso l’imputato non nega la propria responsabilità, ma esonera l’accusa dall’onere della relativa prova in cambio di una riduzione di pena; ne consegue che è del tutto irrilevante che il licenziamento sia stato irrogato prima dell’irrevocabilità della sentenza di patteggiamento.