Lavoro

Come Diventare un Grafico

La professione del “grafico” è particolarmente adatta alle persone creative e con temperamento artistico. Il grafico è un esperto che si occupa di immagine, da una brochure pubblicitaria alla pagina di un giornale, dalla locandina di un film ad un sito Internet. Ovviamente, per poter esercitare questa attività, è necessario saper utilizzare i software di grafica oggi in commercio, che sono sempre più sofisticati. E’ sempre consigliabile frequentare un corso di formazione se si è alle prime armi, o di specializzazione se si possiedono già le competenze di base.

Scegliere un corso
E’ importante districarsi tra una miriade di corsi di grafica, scegliendo quello più giusto e adatto alle proprie esigenze, e che sia organizzato seriamente. Intanto potete dare uno sguardo al sito ufficiale dell’Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva. Nella città di Urbino si può frequentare uno dei corsi in progettazione multimediale organizzato dall’Accademia di belle arti. Se invece ci si vuole laureare in “Disegno industriale”, si può scegliere uno degli Istituti superiori per le industrie artistiche (Isia), presenti a Firenze, Faenza, e Roma.

Aprire un’attività in proprio
Per mettersi in proprio non occorre un investimento molto consistente. Bastano 5.000 euro per l’acquisto di un computer e i programmi più usati dai grafici. E’ necessario aprire la partita Iva e iscriversi alla Camera di Commercio (www.camcom.it), e poi trovare un locale per lo studio (anche piccolo, di 50 metri può andare bene). I programmi che bisogna procurarsi sono: QuarkXPress e Illustrator per l’impaginazione editoriale, Flash, Dreamweawer e Fireworks per la creazione di siti web. Per aprire un’agenzia di servizi pubblicitari è necessaria una serie di adempimenti burocratici: conto fiscale; apertura della partita Iva (da richiedere all’Ufficio delle entrate competente); Inps; Inail; iscrizione al Registro delle imprese; tassa sui rifiuti; agibilità dei locali; valutazione del rischio, ai sensi della legge n. 626/1994; autorizzazione per insegne e cartelli segnaletici. E’ possibile informarsi sulle forme di finanziamento previste per questo tipo di attività, come quelle per l’imprenditoria femminile o il prestito d’onore. Comunque è consigliabile avere un capitale (anche minimo) da investire, visto che i costi di gestione da affrontare sono parecchi.
Diverso è il caso di chi opera in modo non professionale, situazione in cui è possibile emettere una ricevuta per prestazione occasionale.

Il grafico pubblicitario
Risulta essere un professionista esperto che lavora nel campo editoriale (carta stampata) e della pubblicità in generale. In particolare, il suo lavoro consiste nel progettare tutto ciò che concerne l’immagine di un’azienda (logo, insegna, modulistica varia, veste grafica delle etichette dei prodotti, ecc.). Per diventare un grafico in gamba è indispensabile possedere una conoscenza approfondita di Internet e delle strategie di comunicazione multimediale. Deve inoltre conoscere le tecniche di impaginazione e scansione delle immagini, saper applicare i principi riguardanti il disegno artistico e la progettazione grafica. E’ importante, inoltre, che sappia interpretare correttamente il messaggio che i clienti intendono trasmettere attraverso le immagini e i colori scelti. Le competenze di tipo tecnico devono essere affiancate alle capacità organizzative e alla predisposizione ai contatti interpersonali. Il grafico pubblicitario può lavorare comodamente da casa come free-lance, o essere assunto all’interno di un’azienda. Si tratta di un lavoro creativo, fatto di contatti. Per farsi conoscere, almeno all’inizio, l’ideale è frequentare eventi riguardanti il settore del marketing e della comunicazione. Questo settore è comunque in continua espansione, purchè si sappia proporre qualcosa di innovativo rispetto ad altri. Le idee possono essere vincenti, ma ricordate di contestualizzarle in base alla tipologia di clientela e alle diverse esigenze.

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Come Scegliere il Nome per la Propria Azienda

Le imprese molto spesso dimenticano un aspetto fondamentale del creare una nuova attività. Il successo di un business in molti casi è influenzato dal nome che viene scelto per la propria attività. Scegliere il nome giusto significa trovare il modo di colpire l’attenzione del cliente, avvicinandolo. Il nome scelto deve raggiungere i nostri clienti e i nostri ipotetici collaboratori. Quando si pianifica un’attività la scelta del nome è una delle cose di maggiore importanza, da fare con il massimo impegno e la massima attenzione.

Il nome per una azienda
Il nome è un mezzo davvero potente per raggiungere I consumatori. Molto spesso viene considerato un aspetto secondario e chi apre un negozio o un’attività non si sofferma a valutare l’importanza che il nome che sceglieranno avrà sul successo che avranno. Le parole in generale sono di fondamentali perché arrivano dritte al nostro interlocutore. Ogni parola ha un peso e un effetto diverso, trovare il nome giusto per la propria azienda, vuol dire colpire i clienti e interessarli per aumentare il vostro successo. Il nome è il primo contatto che si ha con il cliente e molto spesso è ancora più importante dei prodotti o dei servizi che offrite.
Di seguito vi elenchiamo alcuni consigli che vi permetteranno di scegliere il nome migliore per la vostra attività, così da trarre il massimo vantaggio e profitto.

Un nome che “suona” bene se detto ad alta voce
L’allitterazione è un mezzo molto interessante.
Si tratta di ripetere una lettera o una sillaba, diciamo un suono, all’inizio di parole successive.
L’attenzione viene catturata dalla relazione fonetica delle parole. Scegliete la parola giusta e provate a pronunciarla a voce alta, deve suonare in modo perfetto, avere un suono accattivante.
Ricordate che il nome che sceglierete verrà pronunciato dalle persone che lo assoceranno quasi sempre anche alla vostra persona. Verrà pronunciato migliaia di volte soprattutto in caso di pubblicità di vario genere anche in tv o alla radio.

Nome significativo e facile da associare
Il nome che sceglierete dovrà dare immediatamente l’idea di cosa si tratta.
Niente nomi complicati, è fondamentale che il nome scelto non sia troppo generico, dovete scegliere un nome che sia semplice e diretto ma anche che vi permetta di distinguervi e lasciare intuire il servizio e i prodotti che offrite.
La pronuncia deve essere semplice sia in italiano che in altre lingue e deve essere un nome facile da memorizzare, quindi se possibile abbastanza breve.

Individuare quale immagine si associa al nome scelto
Il nome che sceglierete, deve offrire una vera e propria immagine.
Domandatevi qual è l’immagine che il cliente dovrà avere di fronte ai suoi occhi quando pronuncia il nome della vostra azienda. Per esempio se desiderate dare un immagine di un’attività legata al territorio in cui opera, scegliete un nome con origini antiche, un nome affascinante e mistico.
Se invece volete essere un po’ più originali, potete sfruttare un gioco di parole, senza però esagerare, oppure potete inventare voi stessi un nuovo nome.

Scegliere un nome che distingue
Risulta essere importante che il nome scelto vi distingua dal resto delle attività.
Dovete fare in modo che l’immagine che arriva al cliente sia di una compagnia professionale e affidabile al quale rivolgersi immediatamente. Non solo il nome deve essere veloce e originale, ma deve anche dare un input, un’idea su quella che è la vostra attività.
Il nome che avrete scelto verrà associato alla vostra attività, e sarà il nome che permetterà ai clienti di identificare la vostra compagnia, la sua attività, i prodotti e i servizi offerti.

Risulta essere utile affiancare un logo al nome
Il nome di un’attività la cui grafica è fondamentale e dovrà essere in grado di attirare i consumatori, può essere associato a un logo, che rafforzi e dia un ulteriore supporto al nome.
L’immagine del logo accompagnerà il nome scelto, colpendo il consumatore. Estremamente utile è affiancare al nome un logo che sia da supporto e che rafforzi il nome stesso.

Guardare al futuro
Non dimenticate di considerare che la vostra attività potrebbe espandersi e quindi il nome che avete scelto potrebbe non rientrare più nel quadro della situazione. E’ bene che il nome abbia un potere comunicativo forte già dall’inizio, per evitare in alcuni casi di doversi adeguare poi, con probabili difficoltà.

Chiedere aiuto a un esperto di naming
Trattandosi di un processo piuttosto complicato, potreste decidere di consultare degli esperti, soprattutto se considerate l’importanza di compiere la scelta giusta. Esistono delle aziende di “naming” che vi aiuteranno a trovare il nome giusto per la vostra attività.
Vi aiuteranno a evitare i nomi considerati poco efficaci e spiegarvi cosa invece potrà funzionare.
Ovviamente dovrete sostenere un costo, a volte piuttosto alto. Di solito assieme al nome la compagnia di naming troverà anche la grafica corretta e il giusto logo.

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Come Richiedere Verifica di Agibilità per un Locale di Pubblico Spettacolo

I locali di pubblico spettacolo, prima di poter aprire, hanno bisogno di una verifica e una successiva attestazione di agibilità da parte della vigilanza della Prefettura. Con questa guida ti fornirò qualche utile consiglio su come compilare la richiesta e i termini della presentazione della stessa.

Occorrente
Planimetria del locale
Piantina e grafici del locale
Relazione tecnica
Documentazione tecnica diritti di passaggio
Progetto impianto elettrico
Dichiarazione di conformità dei materiali utilizzati
Certificato di omologazione
Dichiarazioni delle ditte installatrici
Verbali di collaudo
Certificazione dell’impianto elettrico

Prima di poter presentare la domanda, devi procurare diversi documenti che saranno richiesti. Devi collegarti al sito del Ministero dell’Interno e scaricare la domanda di presentazione. Produrre una planimetria (scala almeno 1:1000) con segnata l’esatta ubicazione dei locali; una pianta (almeno 1:1000) con le aree adiacenti, sovrastanti o sottostanti l’edificio.

Una relazione tecnica che attesti la massima sicurezza al fuoco, la sicurezza di eventuali scale, la presenza di porte anti-panico, la presenza di filtri sulle aperture di aerazione, attestazione della ricettività massima dei locali, il numero e la dislocazione dei servizi igienici, esistenza o meno di allarmi rilevatori antincendio, eventuali impianti di ventilazione o di condizionamento, caratteristiche dell’impianto idraulico. Inoltre la domanda dovrà essere allegata di certificato di attestazione di superamento delle barriere architettoniche.

Altri documenti da produrre sono la comprovante disponibilità al diritto di passaggio, l’adeguatezza dell’impianto elettrico, attestazione della ditta installatrice di serramenti omologati e tutti i verbali di collaudo, fra cui l’impianto di estinzione. Una volta in possesso di tutto questo materiale, puoi effettuare la richiesta, indicando il tipo di richiesta (se riguarda locali nuovi da adibire a pubblico spettacolo o se i locali sono già in uso, ma hanno subito forti ristrutturazioni tali da richiedere nuovamente il certificato di agibilità. Devi poi indicare il tipo di attività che andrai a svolgere e i dati anagrafici completi del proprietario o responsabile legale.

Inoltre, dovrai fornire i dati anagrafici, correlati di recapito telefonico, del progettista e la lista dei documenti allegati alla domanda. Il tutto, firmato e datato, deve essere presentato al Comune dove ha sede il locale, indirizzate al Sindaco. Quest’ultimo si occuperà di reindirizzare tutta la documentazione all’Ufficio della Prefettura competente, cioè la Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.

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Come Richiedere il Certificato di Origine per l’Estero

Qualsiasi merce che deve essere esportata all’estero, ha bisogno di una precisa certificazione per potere passare alla dogana secondo le norme di legge vigenti nel nostro paese. Il certificato più importante è quello di origine per l’estero. Vediamo come fare per ottenerlo e a chi rivolgersi attraverso i consigli di questa guida.

Il certificato di origine per l’estero è importantissimo per fare in modo che la merce che dovete spedire possa attraversare la dogana, se siete proprietari di un’azienda e se trattate l ‘importazione e l’esportazione di beni commerciali. Questo attestato, non è altro che un visto che è estremamente necessario per poter poter fare arrivare la merce nello stato dove deve essere mandata. Il certificato viene rilasciato in più copie una delle quali, deve necessariamente rimanere agli atti, presso la Camera di commercio.

Risulta essere infatti la Camera di commercio che rilascia questi certificati ed è ad essa che vi dovete rivolgervi per ottenerli sia se siete una ditta individuale e sia se siete una società. Potete ottenere questa attestazione, oltre che dalla camera di commercio della vostra zona di appartenenza, anche da quella dove state mandando la merce a patto che abbia la competenza di poterlo fare. I formulari che andrete a richiedere al suddetto ente, sono distribuiti gratuitamente.

Ricordate che alla domanda vanno allegati altri documenti che giustificano l’esatta origine della merce che vi accingete a spedire. Se state spedendo della merce di origine nazionale o comunitaria, allegherete la fattura di vendita con le dettagliate informazioni e cioè se siete o meno produttore della merce o se l’avete acquistata da altri fornitori prima di esportarla. Nel secondo caso, la ditta che vi ha venduta la merce, dovrà provvedere a farvi avere tutti gli attestati giusti per l’esportazione. Per beni invece di origine non comunitaria, oltre la fattura di vendita, dovrete allegare un certificato di origine del paese da dove proviene la merce o una bolletta doganale di importazione.

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Lavoro Temporaneo in Australia

Lavorare in Australia costituisce un’opportunità non solo per migliorare la conoscenza della lingua inglese, ma anche per entrare in contatto con uno stile di vita diverso dal nostro.
Di seguito forniamo alcune indicazioni utili alla ricerca di un lavoro temporaneo in Australia.

Come muoversi per una ricerca efficace? Esistono varie possibilità.
Cercare gli annunci di lavoro attraverso i portali e le banche dati on-line. Di solito gli annunci non sono in lingua italiana e si consiglia di evitare i siti che richiedono una tassa di iscrizione.

Rivolgersi alle agenzie di collocamento private o alle agenzie per il lavoro interinale, che offrono lavori in vari settori. Una raccolta dei recapiti delle agenzie interinali statunitensi, canadesi, australiane e britanniche è consultabile sul sito Head Hunter Directory.

Consultare le offerte di lavoro su quotidiani e periodici. Molti quotidiani sono disponibili on-line e dedicano una sezione apposita alle offerte di lavoro. Spesso è presente anche una sezione di annunci dedicata alla ricerca di appartamenti in affitto.

Informarsi presso il Job Network, una rete nazionale di agenzie e organizzazioni australiane, private e pubbliche, che forniscono servizi di collocamento. Alcune tra queste si rivolgono a un’utenza specifica: giovani, disabili, non madrelingua inglese. Il network mette a disposizione una banca dati di offerte di lavoro, gratuita e aggiornata quotidianamente.

Fare riferimento al Centrelink, servizio statale che si occupa di fornire assistenza a tutti coloro che sono alla ricerca di un impiego o che hanno cessato l’attività lavorativa. Il servizio, fornito anche in lingua italiana, consente anche di iscriversi alla rete Job Network.

Visitare il sito del DEEWR – Department of Education, Employment and Workplace Relations, sul quale è presente una sezione dedicata alle informazioni e agli strumenti per chi cerca lavoro.

Anche in Australia esiste l’opportunità di svolgere tirocini di lavoro, remunerati e non, o di rivolgersi alle scuole, agenzie o enti privati che si occupano dei soggiorni lavorativi o Work and Study. Per informazioni su questo tipo di esperienze consulta le schede orientative Stage di formazione e lavoro all’estero e Agenzie italiane che organizzano tirocini, soggiorni lavorativi e Work and Study.
Si ricorda la possibilità di trovare un lavoro alla pari, cioè un lavoro temporaneo che prevede lo svolgimento di piccoli lavori domestici, presso una famiglia ospitante, in cambio di vitto, alloggio e di un contributo minimo.

Requisiti generali
Per entrare in Australia come lavoratori è necessario il visto di ingresso.
Le persone di età compresa fra 18 e 30 anni possono cercare di ottenere il Working Holiday Visa, subclass 417 (WHV). Con questo visto è possibile soggiornare nel Paese per un anno, svolgendo lavori temporanei e frequentando corsi di formazione o di lingua. Il visto è rinnovabile per ulteriori dodici mesi.
E’ prevista una quota annuale di visti, che vengono rilasciati fino a esaurimento. E’ necessario entrare in Australia entro un anno dalla data del rilascio. Durante il periodo di validità è consentito entrare e uscire liberamente dal Paese.
Il visto prevede che non si mantenga lo stesso posto di lavoro per più di sei mesi e che non si frequentino corsi di lingua per più di quattro mesi.
Il costo è di 280 AUD (Australian Dollar), pari a circa 226 euro.
Per quanto riguarda gli altri visti di residenza temporanea precisiamo che sono molto difficili da ottenere, in quanto vengono richiesti particolari profili professionali per i quali scarseggia il personale locale.
Inoltre vengono concessi solo nel caso in cui un datore di lavoro australiano faccia da sponsor e dichiari l’intenzione di volervi assumere prima del vostro ingresso in Australia.
I cittadini stranieri senza sponsorizzazione, ma con particolari specializzazioni professionali richieste dal mercato del lavoro australiano, possono richiedere i visti Skilled Migrant.

A partire dal luglio 2012 è in funzione un meccanismo di selezione chiamato Skillselect che consiste in un servizio online attraverso il quale tutti coloro che sono interessati a ottenere un visto Skilled devono presentare una Expression of Interest (EOI). La EOI non è una domanda di visto ma una segnalazione del proprio interesse a trasferirsi in Australia come Skilled Migrant. Dovrete fornire una serie di informazioni sulle vostre competenze e documentare una conoscenza sufficiente della lingua inglese e la vostra esperienza professionale, che verranno valutate per mezzo di un sistema a punti. Sarà lo stesso Dipartimento per l’Immigrazione a selezionare i migliori e nel caso li inviterà a presentare domanda per il visto

I requisiti di base richiesti sono
età compresa fra 18 e 50 anni
approfondite conoscenze o esperienze in determinati settori
ottima conoscenza della lingua inglese.
Con questo visto è possibile risiedere in modo permanente in Australia e fare richiesta per la cittadinanza. Inoltre si ha diritto all’assistenza sanitaria.

Il Dipartimento per l’Immigrazione partecipa a diversi eventi anche in città europee, in cui i datori di lavoro australiani svolgono colloqui per assumere personale.
Per ulteriori informazioni e notizie sempre aggiornate sui visti di ingresso nel Paese consultare il sito del Department of Immigration and Citizenship, Dipartimento dell’Immigrazione australiano, alla sezione Immigration.

Prima di iniziare a lavorare è importante aprire un conto in banca e ottenere un Tax File Number (numero per la registrazione fiscale) dall’Australian Taxation Office.
Infine si raccomanda di evitare i lavori in nero. Le pene per chi li offre e per chi li accetta arrivano anche alla reclusione in carcere.

Come candidarsi
Generalmente ci si candida inviando il proprio CV con la lettera di presentazione, sia che si risponda a un’offerta di lavoro specifica, sia in caso di candidatura spontanea. La lettera permette al selezionatore di avere una prima impressione del candidato. A meno che non sia indicato diversamente, sia la lettera sia il CV devono essere in lingua inglese e scritti al computer, con un chiaro riferimento all’eventuale offerta per la quale ci si sta candidando.
In alcuni settori lavorativi, come la grande distribuzione, i parchi divertimento, le aziende multinazionali e i franchising, le candidature per un posto di lavoro si presentano, solitamente, attraverso la compilazione di application form. Si tratta di moduli compilabili on-line, che consentono al candidato di inserire i dati anagrafici, le esperienze lavorative e gli interessi personali, allegando eventualmente il CV.
Risulta essere necessario scrivere una lettera di candidatura in cui, oltre alle esperienze personali e alle qualifiche, bisogna spiegare quali sono i motivi per cui si vuole lavorare in Australia, quali esperienze professionali si sono accumulate, per quali motivi vi candidate per quel posto e quale valore aggiunto potete fornire all’impresa. Se non esplicitamente richiesto non è il caso di allegare fotografie. Le referenze sono considerate importanti dai datori di lavoro. Si possono elencare le persone che possono parlare a vostro favore oppure indicare la disponibilità a segnalarne i nomi, se necessario.

Lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione
Per trovare lavoro nel settore alberghiero e della ristorazione è necessario essere maggiorenni ed è preferibile avere una discreta conoscenza della lingua. Sono richieste figure professionali di tutti i tipi: camerieri, cuochi, receptionist, personale delle pulizie. Può essere esplicitamente richiesta un’esperienza nel settore, soprattutto per i lavori più specializzati.

Un’altra opportunità di lavoro è presso gli ostelli della gioventù, con mansioni di vario tipo: custodi, receptionist, addetti alle pulizie o alla cucina. Il compenso può essere limitato a vitto e alloggio.

Lavoro nel settore agricolo
L’insieme delle attività di raccolta e imballaggio di frutta, verdura e fiori e di potatura rientrano nelle mansioni del lavoro stagionale, per il quale è possibile richiedere il Working Holiday Visa. Il visto viene rinnovato più facilmente a chi lavora, per almeno tre mesi, nel settore agricolo o negli allevamenti.

Lavoro nel settore tecnico
In Australia c’è molta richiesta di ingegneri nei settori minerario, civile, chimico e petrolifero.
Per accedere alla professione occorre avere il riconoscimento dell’Ordine professionale australiano o del competente collegio professionale.

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