Scheda manutenzione automezzi​ – Esempio e Modello Compilabile

Redigere una scheda di manutenzione per gli automezzi è un’attività fondamentale per garantire la sicurezza, l’affidabilità e la longevità di ogni veicolo aziendale o privato. Una documentazione puntuale e precisa permette non solo di programmare interventi di routine, ma anche di prevenire guasti improvvisi e costosi. In questa guida, approfondiremo le informazioni essenziali da includere, la struttura ideale della scheda e i consigli pratici per una compilazione efficace e conforme alle normative vigenti. Che tu sia responsabile di una flotta aziendale o gestisca mezzi per uso personale, seguire queste indicazioni ti consentirà di mantenere sempre sotto controllo lo stato di salute dei tuoi veicoli.

Come scrivere un Scheda manutenzione automezzi​

Per redigere una scheda di manutenzione automezzi in modo professionale ed efficace, è fondamentale partire dalla comprensione dell’obiettivo di questo documento: tenere traccia, in modo sistematico e chiaro, di tutte le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria eseguite su un veicolo, al fine di garantirne efficienza, sicurezza e durata nel tempo. La scheda deve fungere da registro storico, ma anche da strumento di pianificazione e controllo.

Inizialmente, la scheda deve contenere tutte le informazioni anagrafiche del veicolo. È essenziale identificare correttamente l’automezzo inserendo dati come marca, modello, numero di targa, numero di telaio, data di immatricolazione e, se disponibile, il numero di parco aziendale. Questa sezione permette di evitare confusioni tra mezzi simili e assicura che ogni intervento sia associato correttamente al veicolo interessato.

Successivamente, è necessario predisporre uno spazio dedicato ai dati generali relativi al chilometraggio o alle ore di utilizzo, poiché molti interventi sono programmati in base a questi parametri. Indicare il chilometraggio (o le ore macchina) al momento di ciascun intervento consente di monitorare le scadenze future e valutare il grado di usura del mezzo.

Il cuore della scheda riguarda la descrizione dettagliata delle operazioni di manutenzione effettuate. Qui, bisogna annotare la data dell’intervento, il tipo di manutenzione (ordinaria o straordinaria), una descrizione delle attività svolte e i materiali o i ricambi utilizzati. È importante essere precisi e specifici: ad esempio, anziché scrivere genericamente “controllo freni”, occorre indicare se sono state sostituite le pastiglie, se è stato effettuato il rabbocco del liquido o la rettifica dei dischi. Questo livello di dettaglio è fondamentale sia per la tracciabilità degli interventi sia per eventuali analisi future sulle cause di guasti o malfunzionamenti.

Oltre alle attività svolte, va sempre riportato il nominativo della persona o dell’officina che ha eseguito la manutenzione, insieme ad eventuali note sullo stato generale del veicolo riscontrato durante l’intervento. Questo aspetto è cruciale per garantire la responsabilità e la trasparenza delle operazioni, oltre che per facilitare eventuali reclami o verifiche successive.

La scheda dovrebbe prevedere anche una sezione dedicata alle scadenze programmate: tagliandi, revisioni, sostituzione pneumatici, cambio olio, controlli periodici previsti dal costruttore o dalla normativa vigente. Annotare le date previste e quelle effettive permette di mantenere il veicolo sempre in regola e di pianificare con anticipo le fermate per manutenzione, minimizzando i tempi di inattività.

Infine, è opportuno lasciare uno spazio per eventuali osservazioni o raccomandazioni, dove il responsabile della manutenzione può segnalare anomalie, suggerire ulteriori controlli o richiedere interventi futuri. In quest’ottica, la scheda diventa non solo un registro passivo, ma uno strumento attivo di gestione e prevenzione.

Una scheda ben strutturata, aggiornata con costanza e redatta con attenzione ai dettagli è uno strumento prezioso per ogni azienda che gestisce una flotta di automezzi, poiché consente di ottimizzare i costi di gestione, prevenire guasti improvvisi e garantire la sicurezza dei mezzi e dei conducenti.

Modello Scheda manutenzione automezzi​

Dati Veicolo

  • Marca: ___
  • Modello: __
  • Targa: ____
  • Numero di Telaio: ___
  • Anno di Immatricolazione: ___
  • Km Attuali: ____—

     

Dati Proprietario / Azienda

  • Proprietario/Azienda: ___
  • Referente: _____
  • Telefono: __
  • Email:—

     

Storico Manutenzione

| Data | Tipo di Intervento | Km Veicolo | Note / Ricambi Sostituiti | Officina / Operatore | Firma Operatore |
|————|—————————–|————|——————————-|——————————-|————————|

Prossime Scadenze

| Tipo Intervento | Km Programmati | Data Prevista | Note |
|———————–|—————-|—————-|————————|
| Tagliando | | | |
| Revisione Ministeriale| | | |
| Cambio Olio | | | |
| Sostituzione Freni | | | |
| Cambio Gomme | | | |

Note Generali

____

Firma Responsabile: __ Data: ___

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Scheda di lavoro officina meccanica – Esempio e Modello Compilabile

Nel mondo dell’officina meccanica, precisione e organizzazione sono elementi fondamentali per garantire efficienza e qualità nelle lavorazioni. La scheda di lavoro rappresenta uno strumento essenziale per monitorare ogni fase del processo, dalla ricezione del veicolo o del componente, fino alla consegna al cliente. Attraverso una compilazione accurata, permette di tracciare le attività svolte, i materiali utilizzati, i tempi impiegati e le eventuali criticità riscontrate. In questa guida scoprirai come redigere una scheda di lavoro efficace, che possa facilitare la comunicazione tra i membri dell’officina, ridurre gli errori e assicurare un servizio professionale e trasparente.

Come scrivere un Scheda di lavoro officina meccanica

Quando ci si accinge a redigere una scheda di lavoro per un’officina meccanica, è essenziale comprendere che questo documento rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione precisa e ordinata delle attività di manutenzione, riparazione o intervento su veicoli o macchinari. La scheda di lavoro svolge una duplice funzione: da un lato, consente di tracciare in modo dettagliato tutte le operazioni effettuate sugli oggetti da riparare; dall’altro, costituisce un riferimento amministrativo e tecnico per il committente, il personale dell’officina e, se necessario, per eventuali controlli futuri.

La redazione della scheda inizia sempre con l’identificazione univoca del veicolo o della macchina su cui si andrà a operare. È indispensabile riportare dati come il modello, la targa o il numero di serie, il proprietario e i recapiti, così come la data di ingresso in officina. Queste informazioni permettono di evitare errori di attribuzione e facilitano la tracciabilità del lavoro. Un’indicazione chiara della richiesta del cliente, riportando sia la descrizione dei problemi lamentati che le richieste specifiche, aiuta i tecnici a comprendere l’obiettivo dell’intervento e a valutare, a posteriori, la soddisfazione delle aspettative.

Subito dopo, nella scheda si dettagliano le attività da svolgere. Qui è importante essere il più possibile precisi e tecnici: occorre specificare le varie fasi dell’intervento, gli eventuali controlli diagnostici, le operazioni di smontaggio, sostituzione o riparazione, fino alle eventuali prove di collaudo. Se si prevedono sostituzioni di parti, è necessario annotare i codici dei ricambi, la quantità e, se opportuno, anche i lotti di provenienza. Questo livello di dettaglio è utile sia per un corretto approvvigionamento del magazzino, sia per garantire la trasparenza nei confronti del cliente.

All’interno della scheda di lavoro trova spazio anche la rilevazione dei tempi impiegati per ciascuna operazione e l’identificazione del tecnico responsabile. Questo aspetto consente di valutare l’efficienza dell’officina, assegnare correttamente le responsabilità e, eventualmente, individuare margini di miglioramento nei processi interni. La voce relativa ai materiali di consumo utilizzati, come oli, liquidi o minuterie, va annotata con altrettanta precisione, sia per una corretta rendicontazione economica, sia per evitare sprechi o usi impropri.

Quando il lavoro è concluso, la scheda deve riportare una sintesi degli interventi effettuati, le eventuali anomalie riscontrate e le soluzioni adottate. In questa fase, è buona prassi annotare anche le raccomandazioni per future manutenzioni o controlli, offrendo così un valore aggiunto al cliente e contribuendo alla fidelizzazione. La firma del tecnico e quella del cliente, a conferma dell’avvenuta esecuzione e accettazione del lavoro, chiudono il documento, conferendogli valenza formale.

Infine, la scheda di lavoro va archiviata in modo sistematico, preferibilmente sia in formato cartaceo che digitale. Ciò permette di costruire uno storico degli interventi su ciascun veicolo o macchina, facilitando diagnosi future e offrendo un servizio più accurato e personalizzato. La chiarezza, la completezza e la precisione nella compilazione della scheda sono quindi elementi imprescindibili, non solo per il buon funzionamento dell’officina, ma anche per garantire al cliente sicurezza, professionalità e trasparenza.

Modello Scheda di lavoro officina meccanica

OFFICINA MECCANICA [Nome Officina]
Scheda di Lavoro N° ____

Dati Cliente

  • Nome e Cognome: __
  • Telefono: __
  • Email: ____
  • Indirizzo: __ 

Dati Veicolo

  • Marca: ____
  • Modello: ___
  • Targa: _____
  • Anno immatricolazione: __
  • Km attuali: _____
  • Tipo carburante: ____ 

Data accettazione: __
Data prevista riconsegna:
___

Descrizione intervento richiesto dal cliente:
__
__

Diagnosi eseguita dall’officina:
__
__

Lavori da eseguire (barrare il completato):
☐ Tagliando / Revisione
☐ Cambio olio e filtri
☐ Sostituzione pastiglie freni
☐ Sostituzione pneumatici
☐ Controllo / Ricarica climatizzatore
☐ Sostituzione batteria
☐ Diagnosi elettronica
☐ Altro (specificare): __

Elenco ricambi utilizzati:
| Codice Ricambio | Descrizione | Q.tà | Prezzo Unitario | Totale |
|—————–|————-|——|—————-|——–|

Note aggiuntive:
__
__

Firma accettazione cliente: ____
Firma responsabile officina: ____

Data chiusura intervento: _______________
Km alla riconsegna:____

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Scheda cliente studio commercialista​ – Esempio e Modello Compilabile

Nel panorama professionale degli studi commercialisti, la redazione di una scheda cliente accurata e dettagliata rappresenta il primo passo fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione efficace. Una scheda cliente ben strutturata non solo consente di raccogliere tutte le informazioni necessarie per una gestione personalizzata delle pratiche fiscali, amministrative e contabili, ma costituisce anche uno strumento essenziale per garantire conformità normativa e sicurezza dei dati. Questa guida accompagna il lettore attraverso le migliori pratiche nella compilazione della scheda cliente, offrendo consigli pratici, esempi e suggerimenti operativi per ottimizzare il flusso di lavoro e facilitare il dialogo tra professionista e assistito.

Come scrivere un Scheda cliente studio commercialista​

Per redigere una scheda cliente destinata all’uso in uno studio commercialista è fondamentale adottare un approccio sistematico e rigoroso, che sia in grado di raccogliere tutte le informazioni necessarie sia per l’identificazione puntuale del cliente che per l’efficace gestione delle sue pratiche fiscali, amministrative e contabili. La scheda cliente rappresenta, di fatto, il punto di partenza di ogni rapporto professionale tra lo studio e il cliente stesso, costituendo una sorta di carta d’identità attraverso la quale il commercialista può avere sempre a portata di mano dati essenziali e aggiornati.

Per iniziare, è opportuno considerare che una buona scheda cliente deve contenere tutti i dati anagrafici di base, come il nome e il cognome, il codice fiscale, la partita IVA, l’indirizzo di residenza o della sede legale, i recapiti telefonici e l’email. Questi dati non solo sono imprescindibili per l’identificazione, ma risultano fondamentali anche per l’invio di comunicazioni ufficiali, la predisposizione di fatture e la redazione di documentazione fiscale. Oltre ai dati anagrafici, è necessario includere informazioni relative alla tipologia di cliente: persona fisica, ditta individuale, società di persone o di capitali, ente, associazione o altro soggetto. Questa distinzione è essenziale perché comporta differenze sostanziali nella gestione contabile e fiscale.

Successivamente, è importante raccogliere dettagli riguardanti l’attività svolta dal cliente. Per le persone giuridiche e le ditte individuali, si dovranno inserire dati come il codice ATECO, la data di inizio attività, la descrizione dell’attività principale e di eventuali attività secondarie. Questi elementi sono utili sia per la corretta inquadratura ai fini fiscali, sia per valutare l’eventuale necessità di adempimenti specifici o particolari regimi agevolativi. Per ogni cliente, la scheda dovrebbe prevedere anche uno spazio dedicato alle deleghe e ai poteri di firma, utile per sapere chi ha la rappresentanza legale e chi può interagire con lo studio in nome e per conto del cliente.

Un aspetto spesso sottovalutato ma di grande importanza riguarda la raccolta delle informazioni sulle posizioni fiscali pregresse e sulle scadenze periodiche. Annotare la situazione relativa a dichiarazioni già presentate, eventuali accertamenti in corso, rateizzazioni o piani di rientro consente allo studio di avere un quadro completo e di evitare errori o dimenticanze. Allo stesso modo, la registrazione delle scadenze periodiche, come quelle relative a IVA, imposte dirette, INPS, INAIL, CU, bilancio e altre comunicazioni obbligatorie, permette al commercialista di organizzare al meglio il proprio lavoro e fornire un servizio puntuale.

La scheda cliente può inoltre contenere uno spazio riservato alle note e alle richieste particolari, dove annotare eventuali esigenze specifiche manifestate dal cliente, informazioni riservate o particolari condizioni contrattuali concordate con lo studio. In questa sezione, è utile anche segnare l’esistenza di eventuali polizze assicurative, rapporti bancari principali, collaboratori interni ed esterni, fornitori e clienti principali, per avere una visione ancora più ampia della realtà aziendale o personale del cliente.

Infine, per garantire la piena conformità alle normative sulla privacy, la scheda cliente deve prevedere il consenso esplicito al trattamento dei dati personali, accompagnato dalle informazioni obbligatorie previste dal GDPR. È quindi buona prassi inserire un’apposita sezione per la firma del cliente, attestante l’avvenuta consegna dell’informativa privacy e il relativo consenso.

In sintesi, la stesura di una scheda cliente per uno studio commercialista richiede attenzione, precisione e aggiornamento costante, dal momento che si tratta di uno strumento fondamentale per gestire in modo efficace e personalizzato il rapporto professionale, prevenendo errori e garantendo la massima qualità del servizio offerto.

Modello Scheda cliente studio commercialista​

Scheda Cliente – Studio Commercialista

1. DATI ANAGRAFICI

  • Ragione Sociale / Nome e Cognome:
  • Forma Giuridica:
  • Partita IVA:
  • Codice Fiscale:
  • Sede Legale:
    • Indirizzo:
    • CAP:
    • Città:
    • Provincia:
  • Telefono:
  • Email:
  • PEC:
  • Sito Web:

     

2. DATI DEL RAPPRESENTANTE LEGALE / REFERENTE

  • Nome e Cognome:
  • Ruolo:
  • Telefono:
  • Email:

     

3. ATTIVITÀ

  • Settore di attività (ATECO):
  • Descrizione attività principale:
  • Numero dipendenti:
  • Anno di costituzione:
  • Regime fiscale:
  • Appartenenza a gruppi societari:
  • Altri studi/consulenti coinvolti:

     

4. SERVIZI RICHIESTI

(Barrare o specificare)

  • [ ] Tenuta contabilità ordinaria/semplice
  • [ ] Dichiarazioni fiscali (IVA, IRES, IRPEF, etc.)
  • [ ] Consulenza societaria
  • [ ] Consulenza del lavoro / Payroll
  • [ ] Predisposizione bilanci
  • [ ] Pianificazione fiscale
  • [ ] Assistenza contenzioso
  • [ ] Altro: _____

     

5. DOCUMENTAZIONE ACQUISITA

  • [ ] Statuto/Atto costitutivo
  • [ ] Documenti identificativi titolari
  • [ ] Visura camerale
  • [ ] Ultimo bilancio depositato
  • [ ] Libro soci
  • [ ] Contratti rilevanti
  • [ ] Deleghe firmate
  • [ ] Altri documenti: __

     

6. NOTE PARTICOLARI

  • _____
  • ___

     

7. FIRMA DEL CLIENTE
_

Data: __

8. FIRMA DEL PROFESSIONISTA
___
Data: __

(Scheda riservata allo Studio Commercialista – Tutti i dati sono trattati nel rispetto della normativa privacy vigente GDPR)

[Logo Studio Commercialista]
[Nome Studio – Dati di contatto]

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Scheda anagrafica cliente​ – Esempio e Modello Compilabile

La raccolta accurata e organizzata delle informazioni dei clienti è fondamentale per ogni attività che desideri offrire un servizio personalizzato ed efficiente. La scheda anagrafica cliente rappresenta il primo passo per instaurare una relazione di fiducia, garantendo sia la corretta identificazione dell’utente sia il rispetto delle normative vigenti in materia di privacy. In questa guida, esploreremo le migliori pratiche per compilare una scheda anagrafica chiara, completa e funzionale, evidenziando quali dati raccogliere, come gestirli e perché un’attenta cura di questi dettagli può fare la differenza nel rapporto con la clientela.

Come scrivere un Scheda anagrafica cliente​

La scheda anagrafica cliente è uno strumento fondamentale per qualsiasi attività o professionista che desideri instaurare e mantenere un rapporto solido e personalizzato con la propria clientela. Scriverla in modo accurato richiede attenzione sia agli aspetti formali sia alla sostanza delle informazioni raccolte.

Innanzitutto, bisogna considerare che la scheda anagrafica non si limita a raccogliere i dati anagrafici basilari, ma rappresenta una vera e propria carta d’identità del cliente nell’ambito del rapporto commerciale o professionale. La costruzione di questo documento inizia con l’identificazione precisa dell’intestazione, che deve riportare chiaramente che si tratta di una scheda anagrafica, magari inserendo anche il logo o i riferimenti dell’azienda, per renderla facilmente riconoscibile all’interno dell’archivio.

Procedendo con la compilazione, è fondamentale inserire tutte le informazioni personali essenziali del cliente. Queste includono, ovviamente, il nome e il cognome, ma anche i dati che consentono di identificarlo in modo univoco, come il codice fiscale, la data e il luogo di nascita, l’indirizzo di residenza e i recapiti di contatto, quali numero di telefono ed e-mail. Se il cliente è un’azienda o un professionista, occorre aggiungere la ragione sociale, la partita IVA e l’indirizzo della sede legale e operativa, oltre ai nomi dei referenti principali.

Oltre ai dati identificativi, la scheda dovrebbe prevedere uno spazio dedicato alle informazioni funzionali al rapporto commerciale, come le modalità di pagamento preferite, eventuali condizioni particolari concordate, la storia degli acquisti o dei servizi già erogati e qualsiasi annotazione utile per personalizzare il servizio. È importante che la scheda sia strutturata in modo chiaro, magari suddivisa in sezioni, affinché la consultazione risulti agevole e veloce anche a distanza di tempo.

Un altro aspetto cruciale riguarda la tutela della privacy. Quando si redige una scheda anagrafica cliente, bisogna sempre garantire che il trattamento dei dati avvenga nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali. È buona prassi, quindi, inserire un riferimento al consenso per il trattamento dei dati, specificando le finalità e conservando traccia della data e della firma del cliente per l’autorizzazione.

Per rendere la scheda uno strumento davvero efficace, non bisogna trascurare la parte relativa alle note o agli appunti personali. Queste annotazioni possono includere preferenze, richieste particolari o dettagli che possono aiutare a instaurare un rapporto di fiducia e a offrire un servizio sempre più mirato. Infine, è consigliabile aggiornare regolarmente la scheda, in modo da mantenerla sempre attuale e aderente alla realtà del cliente.

In sintesi, scrivere una scheda anagrafica cliente vuol dire costruire un documento ordinato, completo e rispettoso della privacy, che permetta all’azienda o al professionista di conoscere a fondo il proprio cliente e di gestire in modo efficace la relazione nel tempo. L’attenzione al dettaglio e la cura nella raccolta delle informazioni sono gli elementi che fanno la differenza tra una scheda anonima e una base dati realmente utile e strategica.

Modello Scheda anagrafica cliente​

Dati Anagrafici

  • Cognome e Nome / Ragione Sociale: ___
  • Codice Fiscale / Partita IVA: _____
  • Data di nascita / Costituzione: __
  • Luogo di nascita / Sede legale: _____ 

Recapiti

  • Indirizzo: _____
  • CAP: __ Città: ___ Provincia: _
  • Telefono fisso: ____
  • Cellulare: ___
  • E-mail: _____
  • PEC: ___ 

Informazioni aggiuntive

  • Referente (se diverso dal titolare): __
  • Ruolo / Mansione: _____
  • Sito web: __ 

Dati Commerciali

  • Modalità di pagamento: __
  • Banca d’appoggio: ____
  • IBAN: ____
  • Condizioni particolari: ___ 

Consensi e Privacy

  • [ ] Autorizzo il trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR)
  • [ ] Acconsento a ricevere comunicazioni commerciali 

Note

Data: __ Firma Cliente: __

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Scheda anagrafica condominiale​ – Esempio e Modello Compilabile

La gestione efficiente di un condominio richiede ordine, chiarezza e precisione nella raccolta delle informazioni relative ai residenti e alle unità immobiliari. La scheda anagrafica condominiale è uno strumento fondamentale che consente all’amministratore di tenere traccia dei dati essenziali di ciascun condomino, facilitando le comunicazioni, la convocazione delle assemblee e l’adempimento degli obblighi di legge. In questa guida scoprirai come compilare correttamente una scheda anagrafica, quali informazioni includere e perché è importante aggiornare periodicamente questo documento per assicurare la trasparenza e l’efficacia della vita condominiale.

Come scrivere un Scheda anagrafica condominiale​

Per redigere una scheda anagrafica condominiale in modo completo e professionale, occorre innanzitutto comprendere la funzione di questo documento. La scheda anagrafica condominiale è lo strumento che raccoglie tutte le informazioni essenziali relative ai soggetti che abitano o possiedono le unità immobiliari di un condominio. È fondamentale sia per l’amministratore, che deve gestire al meglio la comunicazione e gli adempimenti amministrativi, sia per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza e la trasparenza nella gestione condominiale.

La stesura della scheda inizia con l’individuazione precisa del condominio, specificando l’indirizzo completo, eventuali denominazioni o identificativi catastali. Si passa quindi al censimento delle singole unità immobiliari: per ciascuna occorre rilevare con esattezza i dati catastali, quali foglio, particella, subalterno, piano e interno. Questo permette di attribuire inequivocabilmente ogni informazione raccolta al corretto appartamento o locale.

Successivamente, bisogna raccogliere i dati anagrafici dei proprietari, precisando nome, cognome, luogo e data di nascita, codice fiscale, residenza e, se diverso, il domicilio per le comunicazioni. Nel caso di proprietà cointestate, è necessario inserire i dati di tutti i proprietari. Se l’unità è concessa in locazione o in uso a terzi, bisogna registrare anche i dati dell’inquilino o del comodatario, aggiungendo il periodo di validità del contratto e, se possibile, le relative estremità temporali. È opportuno includere anche i recapiti telefonici ed email, per agevolare le comunicazioni ufficiali.

Un elemento spesso trascurato ma molto utile è la raccolta delle informazioni sulla composizione del nucleo familiare, cioè il numero di persone effettivamente residenti nell’unità, indicando anche eventuali minori, soggetti anziani, disabili o animali domestici. Questi dati, pur rispettando la privacy, sono importanti in caso di emergenze, evacuazioni o per l’adeguamento dei servizi comuni.

Infine, la scheda deve essere firmata dal compilatore, che può essere il proprietario, l’inquilino o il loro rappresentante, a conferma della veridicità dei dati forniti. L’amministratore dovrà poi custodire tali schede con attenzione, aggiornandole periodicamente e trattando le informazioni nel rispetto della normativa sulla privacy (GDPR). In caso di variazioni, come cambi di proprietà, trasferimenti o modifiche dei dati, occorre che la scheda venga tempestivamente aggiornata per poter garantire una gestione condominiale ordinata ed efficiente.

Redigere una scheda anagrafica condominiale, quindi, richiede precisione, chiarezza e attenzione ai dettagli, oltre a una piena consapevolezza della normativa vigente in materia di privacy e amministrazione condominiale. Solo così si assicura uno strumento davvero utile per la vita del condominio e per la tutela dei diritti e delle esigenze di tutti i suoi abitanti.

Modello Scheda anagrafica condominiale​

Condominio: _
Indirizzo: ___

Scala: Interno: Piano: _____

DATI DEL TITOLARE (Proprietario/Usufruttuario)

  • Cognome e Nome: ___
  • Codice Fiscale: _____
  • Indirizzo di Residenza: ___
  • CAP: Città: ____ Provincia:
  • Telefono: _____
  • E-mail: ___

DATI DELL’OCCUPANTE (Inquilino/Comodatario)

(Compilare solo se diverso dal proprietario)

  • Cognome e Nome: ___
  • Codice Fiscale: _____
  • Telefono: _____
  • E-mail: ___

DATI DELL’UNITÀ IMMOBILIARE

  • Identificativo catastale: __
  • Superficie mq: _____
  • Destinazione d’uso:
    • [ ] Abitazione
    • [ ] Ufficio
    • [ ] Negozio
    • [ ] Altro: _____

PRESENZA DI ANIMALI DOMESTICI

  • [ ] Sì – Specificare tipo e numero: __
  • [ ] No

AUTOMEZZI IN USO

(da inserire solo se presenti posti auto o box associati)

  • Tipo: ____ Targa: ____
  • Tipo: ____ Targa: ____

ALTRE INFORMAZIONI UTILI

  • Numero occupanti l’unità immobiliare: _____
  • Persone con disabilità/mobilità ridotta: [ ] Sì [ ] No
    • Specificare esigenze particolari: ____
  • Persona di riferimento in caso di emergenza:
    • Nome e cognome: _____
    • Telefono: ___

CONSENSO AL TRATTAMENTO DATI PERSONALI

Ai sensi del Regolamento UE 2016/679 (GDPR), autorizzo il trattamento dei dati forniti ai soli fini della gestione condominiale.

Luogo e Data: ____
Firma: ___

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