Come Ricaricare il Saldo Paypal Tramite Conto Corrente

Se devi effettuare un pagamento tramite PayPal e vedi che il tuo saldo non è sufficiente, un modo semplice per risolvere la situazione è quello di ricaricare il saldo PayPal tramite un bonifico bancario dal tuo conto corrente. Bonifico che puoi eseguire presso qualsiasi filiale della tua banca, avendo cura di rispettare le regole specificate nel sito.

La prima cosa che devi fare è accedere al tuo conto PayPal. Ora che sei entrato dovrai spostare il cursore sulla scritta “ricarica conto”, è una scritta celestina e potrai trovarla leggermente sotto al menù orizzontale presente. In pratica devi guardare subito alla destra di “informazioni generali”. Clicca.

Qui troverai sia le regole per questo trasferimento di fondi, sia un pratico ed utilissimo esempio. Innanzitutto puoi stampare la pagina premendo il tasto “stampa informazioni sul bonifico” che è una scritta in celeste in basso a destra. Come specificato questa operazione potrà richiedere dai 2 ai 3 giorni lavorativi. Ovviamente il servizio è gratuito, fatta eccezione per il costo del bonifico applicato dalla tua banca.

Ora sei pronto a ricopiare i dati del bonifico presenti nell’esempio. Quindi il nome del beneficiario, la banca e l’iban. Oltre, ovviamente, l’importo e i dati del mittente. Ora devi fare attenzione. Per completare l’operazione ti devi ricordare di scrivere nel campo della descrizione o delle note del bonifico il tuo ID che troverai in questa pagina e che serve a PayPal per essere sicuri della tua identità e cosi la ricarica sarà effettuata.

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Come Richiedere Verifica di Agibilità per un Locale di Pubblico Spettacolo

I locali di pubblico spettacolo, prima di poter aprire, hanno bisogno di una verifica e una successiva attestazione di agibilità da parte della vigilanza della Prefettura. Con questa guida ti fornirò qualche utile consiglio su come compilare la richiesta e i termini della presentazione della stessa.

Occorrente
Planimetria del locale
Piantina e grafici del locale
Relazione tecnica
Documentazione tecnica diritti di passaggio
Progetto impianto elettrico
Dichiarazione di conformità dei materiali utilizzati
Certificato di omologazione
Dichiarazioni delle ditte installatrici
Verbali di collaudo
Certificazione dell’impianto elettrico

Prima di poter presentare la domanda, devi procurare diversi documenti che saranno richiesti. Devi collegarti al sito del Ministero dell’Interno e scaricare la domanda di presentazione. Produrre una planimetria (scala almeno 1:1000) con segnata l’esatta ubicazione dei locali; una pianta (almeno 1:1000) con le aree adiacenti, sovrastanti o sottostanti l’edificio.

Una relazione tecnica che attesti la massima sicurezza al fuoco, la sicurezza di eventuali scale, la presenza di porte anti-panico, la presenza di filtri sulle aperture di aerazione, attestazione della ricettività massima dei locali, il numero e la dislocazione dei servizi igienici, esistenza o meno di allarmi rilevatori antincendio, eventuali impianti di ventilazione o di condizionamento, caratteristiche dell’impianto idraulico. Inoltre la domanda dovrà essere allegata di certificato di attestazione di superamento delle barriere architettoniche.

Altri documenti da produrre sono la comprovante disponibilità al diritto di passaggio, l’adeguatezza dell’impianto elettrico, attestazione della ditta installatrice di serramenti omologati e tutti i verbali di collaudo, fra cui l’impianto di estinzione. Una volta in possesso di tutto questo materiale, puoi effettuare la richiesta, indicando il tipo di richiesta (se riguarda locali nuovi da adibire a pubblico spettacolo o se i locali sono già in uso, ma hanno subito forti ristrutturazioni tali da richiedere nuovamente il certificato di agibilità. Devi poi indicare il tipo di attività che andrai a svolgere e i dati anagrafici completi del proprietario o responsabile legale.

Inoltre, dovrai fornire i dati anagrafici, correlati di recapito telefonico, del progettista e la lista dei documenti allegati alla domanda. Il tutto, firmato e datato, deve essere presentato al Comune dove ha sede il locale, indirizzate al Sindaco. Quest’ultimo si occuperà di reindirizzare tutta la documentazione all’Ufficio della Prefettura competente, cioè la Commissione provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.

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Come Funziona il Mutuo tra i Privati

Si tratta di un tipo di prestito a cui ricorrere se non si desidera accedere ai soliti sistemi di finanziamento bancari. Anziché utilizzare i consueti canali finanziari, una strada altrettanto valida per ottenere un mutuo o l’aiuto economico che ci occorre potrebbe essere trovata nell’ambito familiare o delle proprie amicizie.

La situazione più tipica è quella della presenza di legami di parentela o di amicizia, fra chi necessita di aiuto economico e chi può offrirne, tali da consentire condizioni migliori rispetto a quelle presenti sul mercato e presso gli istituti bancari. Una seconda ipotesi che fa preferire questo tipo di mutuo è l’impossibilità di usufruire di un credito presso normali istituti bancari a causa di precedenti episodi negativi riguardanti il richiedente, come protesti o fallimenti.
Un punto a favore è di solito la possibilità di ottenere un mutuo a condizioni più convenienti e con tassi di interesse minori rispetto ai costi previsti in banca in casi equivalenti. La migliore delle possibilità potrebbe essere quella di non essere tenuti a pagare alcun interesse, quando il prestito provenga da una persona che lo accordi sulla fiducia e non voglia approfittare della situazione, visti i rapporti di parentela o amicizia.
Principale svantaggio è che questo particolare tipo di mutuo non consente di usufruire delle detrazioni per gli interessi previste al momento della denuncia dei redditi.

Per evitare problemi futuri, sempre possibili, è opportuno preparare una semplice scrittura privata che dovrebbe essere sottoscritta da entrambe le parti. Come estrema forma di sicurezza si potrebbe anche stipulare un atto notarile relativo agli accordi previsti fra le parti, riguardo al mutuo.
Quando esiste il dubbio che il debitore possa non rispettare gli impegni presi, è possibile garantirsi attraverso una “fideiussione”, vale a dire l’impegno di una terza parte a restituire il prestito nel caso che il debitore principale non sia in grado di farlo. Un altro modo per garantirsi è costituito dall’iscrizione di un’ “ipoteca” su un bene del debitore, proprio come generalmente fanno le banche quando concedono un mutuo.

Quando si usufruisce di un mutuo bancario con le normali agevolazioni abbinate alla compravendita per la “prima casa”, l’imposta sostitutiva prevista è dello 0,25%. Anche i contratti di mutuo fra parenti o amici devono essere registrati e questo comporta l’utilizzo di una marca da bollo ogni quattro fogli e il pagamento di una imposta presso l’Ufficio del Registro del 3% sulla cifra prestata.
Inoltre, se fosse prevista una garanzia, bisognerebbe calcolare anche un’ulteriore imposta di registro dello 0,50% e un’imposta ipotecaria del 2%. Se però le persone interessate preferissero inizialmente non registrare il contratto, rischierebbero di dover pagare sia le imposte normalmente previste che un’ulteriore sanzione nel momento che questo loro accordo fosse reso pubblico (ad esempio nel corso di una causa).
Nel caso si percepiscano interessi sul prestito, il loro importo va considerato come “reddito di capitale” e va indicato nella denuncia dei redditi, pagando l’IRPEF ad esso relativa.

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Come Scegliere un Conto Corrente

I tassi di interesse attualmente sono meno allettanti rispetto al passato, ma le banche continuano ad essere considerate il posto più sicuro per riporre i propri risparmi. Tuttavia, è necessario ricordare che le banche sono imprese, e si impegnano per garantire i propri guadagni prima di quelli dei risparmiatori. Pertanto, sono i clienti a dover tutelare i propri interessi, anche nei confronti di quelli delle banche presso le quali hanno aperto un conto.

Valutare costi e interessi
Al momento dell’apertura di un conto corrente, è necessario prestare attenzione ad alcuni fattori. Chiedete l’esatto ammontare degli interessi e delle spese (quelle di tenuta di conto e quelle che vi verranno addebitate per ogni operazione), anche quelle legate a un’eventuale chiusura del conto. Al momento, gli interessi sui risparmi depositati sono molto bassi, perciò è indispensabile contenere le spese.

Confrontare le offerte
Anche se non avete una grossa somma da investire, la banca è comunque tenuta a fornirvi tutte le informazioni e spiegazioni delle quali avete bisogno, possibilmente per iscritto. Se nella vostra città esistono filiali di varie banche, confrontate le offerte di ogni istituto e trattate per ottenere un’offerta ancora più allettante.

Controllate periodicamente gli aggiornamenti contrattuali
Anche nel caso in cui abbiate precedentemente aperto un conto corrente, non vuol dire che non dobbiate chiedere informazioni sulle condizioni applicate, dal momento che queste possono variare nel tempo e con poco preavviso.
Non dimenticate mai di chiedere a quanto ammontano le spese di tenuta conto, quelle dovute per ogni operazione, e quali interessi vengono applicati sui vostri risparmi. Spesso, soprattutto le persone anziane, hanno l’abitudine di mantenere aperti più conti. Nella maggior parte dei casi si tratta i un errore, dal momento che comporta maggiori spese. Verificate anche quali spese la banca addebita in caso vogliate chiudere il conto.

Se possedete uno o più libretti a risparmio, controllate almeno una volta l’anno che gli interessi siano stati regolarmente accreditati e informatevi sull’ammontare della percentuale degli stessi (oggi è particolarmente bassa).

Non investite mai in operazioni con alto rendimento
Se volete investire i vostri risparmi, fate molta attenzione alle diverse proposte. Gli investimenti ad alto rischio non sono consigliabili (è il caso di fondi azionari o azioni), perciò se vi vengono proposti “investimenti ad alto rendimento”, considerate che comportano il rischio di perdere il vostro capitale in parte o interamente. Anche per gli investimenti vale la regola di verificare le spese e farvele mettere per iscritto.

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Come Richiedere il Certificato di Origine per l’Estero

Qualsiasi merce che deve essere esportata all’estero, ha bisogno di una precisa certificazione per potere passare alla dogana secondo le norme di legge vigenti nel nostro paese. Il certificato più importante è quello di origine per l’estero. Vediamo come fare per ottenerlo e a chi rivolgersi attraverso i consigli di questa guida.

Il certificato di origine per l’estero è importantissimo per fare in modo che la merce che dovete spedire possa attraversare la dogana, se siete proprietari di un’azienda e se trattate l ‘importazione e l’esportazione di beni commerciali. Questo attestato, non è altro che un visto che è estremamente necessario per poter poter fare arrivare la merce nello stato dove deve essere mandata. Il certificato viene rilasciato in più copie una delle quali, deve necessariamente rimanere agli atti, presso la Camera di commercio.

Risulta essere infatti la Camera di commercio che rilascia questi certificati ed è ad essa che vi dovete rivolgervi per ottenerli sia se siete una ditta individuale e sia se siete una società. Potete ottenere questa attestazione, oltre che dalla camera di commercio della vostra zona di appartenenza, anche da quella dove state mandando la merce a patto che abbia la competenza di poterlo fare. I formulari che andrete a richiedere al suddetto ente, sono distribuiti gratuitamente.

Ricordate che alla domanda vanno allegati altri documenti che giustificano l’esatta origine della merce che vi accingete a spedire. Se state spedendo della merce di origine nazionale o comunitaria, allegherete la fattura di vendita con le dettagliate informazioni e cioè se siete o meno produttore della merce o se l’avete acquistata da altri fornitori prima di esportarla. Nel secondo caso, la ditta che vi ha venduta la merce, dovrà provvedere a farvi avere tutti gli attestati giusti per l’esportazione. Per beni invece di origine non comunitaria, oltre la fattura di vendita, dovrete allegare un certificato di origine del paese da dove proviene la merce o una bolletta doganale di importazione.

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