Cosa fa un Maggiordomo

Si chiama «maggiordomo» ma non ha molto a che vedere con l’immagine classica dell’uomo in livrea che serve a tavola. È una delle figure professionali, ancora un po’ sottotraccia e di cui allo stesso tempo si sente parlare e si trovano corsi, anche gratuiti, e opportunità di approfondimento. Scordatevi l’idea che si tratti di servire a tavola o fare l’inchino, qui si tratta di un lavoro più vicino all’assistente personale, che ha a che fare con l’organizzare, offrire servizi, l’essere a disposizione e soddisfare le esigenze di una clientela spesso a 5 stelle. Ma non solo.
«Il maggiordomo è un vero e proprio assistente personale», spiega Alessandro Canonici della Scuola Italiana per il Turismo, « può darsi che debba occuparsi dello shopping personale del cliente per cui lavora, oppure dell’organizzazione degli eventi a cui vuole prendere parte, in ogni caso è una figura professionale adeguatamente formata che lo affianca in tutto e per tutto e che si mette a disposizione per il periodo di tempo richiesto».

Per arrivare a svolgere la professione maggiordomo non occorre una laurea specifica, più che altro serve predisposizione e una formazione di partenza da arricchire. «Partiamo da una cultura di base e la conoscenza dell’inglese, meglio se si conosce anche una seconda lingua straniera. A cui vanno aggiunte competenze manageriali, galateo, elementi di cucina e di servizio a tavola», chiarisce Canonici, che mesi fa ha organizzato un corso per maggiordomo a Grosseto, con un buon successo di partecipazione ma soprattutto riscontri importanti nel post corso, «l’80% dei ragazzi che hanno partecipato hanno poi trovato impiego, anche se non con contratti a tempo indeterminato, molto di loro sono entrati nel mondo del lavoro, certo bisogna essere disponibili a lavorare anche lontano da casa». Uno dei settori in cui il maggiordomo è la figura chiave è il turismo di lusso. Alberghi da 5 stelle in su offrono un servizio di maggiordomo personale, ma anche sugli yacht sono richieste figure simili. Per non parlare delle famiglie. «Un maggiordomo deve saper soddisfare le esigenze più disparate, anche stravaganti.

Dal gestire un trasloco, all’organizzare un viaggio, all’essere il responsabile di una casa che il proprietario mette nelle sue mani perché ha da fare altro», spiega Elisa Dal Bosco, presidente dell’Associazione Italiana Maggiordomi, ente no profit che si occupa di formazione per la categoria e anche di rappresentarne e tutelarne la professionalità. Duecento iscritti circa, «tutti lavorano nel settore e ad alti livelli, ci può essere bisogno di questa figura in una casa come in azienda, in barca, in albergo. Deve sapersi comportare, offrire un’assistenza discreta, può darsi che si trovi a dover gestire uno staff proprio come fa un manager. L’associazione si occupa anche di placement e le richieste che ci arrivano sono tante».

Ai corsi dell’associazione partecipano sia giovani, che hanno finito di studiare, sia persone adulte che intendono riqualificarsi e sono pensati anche per aziende che vogliono formare il loro personale interno rispetto ai temi dell’accoglienza e del come ci si comporta di fronte a persone di altre culture o di altre religioni. «Quando abbiamo davanti un giovane con un buon corso di studi alle spalle ma poca esperienza, anche solo per un fatto anagrafico, prima di inserirlo nel nostro corso cerchiamo di capire se ha le caratteristiche giuste per fare questo mestiere : pazienza, volontà di mettersi in gioco, consapevolezza di cosa va a fare», racconta Dal Bosco che dà un’indicazione a chi è in cerca di formazione, «è sempre bene scegliere enti e associazioni che hanno esperienza comprovata nel settore». I guadagni? «Un giovane alle prime armi che si trovi a lavorare in albergo può arrivare a guadagnare fino a 1500 euro al mese, in famiglia anche di più» per Dal Bosco.

E c’è chi ha provato a mettere su una microimpresa con servizio di maggiordomo per aziende e libero professionisti. Luis Modia, insieme a sua moglie, ha dato vita tre anni fa a Il Maggiordomo Virtuale, con un target mirato a piccoli e medi imprenditori, libero professionisti, privati con poco tempo per le commissioni di tutti i giorni: posta, ricette mediche, scadenze burocratiche, documenti.
Racconta Modia, «abbiamo provato a inventarci un nuovo business a livello locale. Il nostro raggio d’azione è Ivrea e l’area intorno. Purtroppo le resistenze sono ancora tante nelle aziende. Non si capisce che un servizio del genere, che noi diamo a costi molto contenuti, si traduce in un beneficio importante per un dipendente d’azienda che non deve preoccuparsi di prendere permessi o assentarsi dal lavoro e lo stesso vale per il titolare dell’azienda che non deve ricorrere alla sua segretaria per quei compiti che non ha modo di fare da solo».

Modia in autunno riparte con nuove opzioni da testare sul campo, abbiamo deciso di ‘ritarare’ il target, siamo convinti che nel lungo periodo saranno più i privati a puntare su servizi del genere magari per avere la spesa a casa oppure per le medicine, pensiamo agli anziani o a persone che hanno bambini piccoli e poca possibilità di fare tutto da sole. Inoltre faremo dei corsi, aperti a chi vuole esportare il nostro modello e calarlo nella sua realtà territoriale. Il potenziale, a nostro giudizio, c’è.