Ho scritto un libro e neanche me ne ero accorto!
Scherzi a parte, più volte su questo blog, ho riportato il mio pensiero sul mondo del lavoro e di come appunto abbia stravolto la mia figura professionale.
Oggi in ambito lavorativo, si parla sempre e solo di precariato.
Quando ti confronti con un disoccupato, la sua risposta sul motivo per cui non stia lavorando è inequivocabilmente questa:
“Non c’è lavoro” oppure “Esistono solo contratti da precari”.
Non amo le persone che dispensano consigli sul “come vivere” quando la loro situazione socio economica è sempre stata favorevole.
Hai presente chi lavora nell’azienda dei genitori?
Però, visto che non rientro in questa fascia ed ho voltato le spalle ad un contratto indeterminato per intraprendere una carriera come libero professionista, mi permetto di dire la mia.
Se il lavoro manca, o se non è di tuo gradimento (come nel mio caso) hai due possibilità.
La prima, è continuare a fare quello che fai da sempre per vivere, con le ripercussioni economiche e salutari che ne conseguono.
La seconda è quella di inventarsi un lavoro, o meglio ancora una nuova figura professionale.
Se ti mancano le basi e gli strumenti per conseguire questo risultato, allora fai in modo di reperirli (studia, formati, leggi, confrontati, ecc.).
Perché ho aperto questo post con la frase “ho scritto un libro…” ?
Se il lavoro ci fa schifo, allora non ci resta che migliorarlo. Questo è quello che insegnano Cali Ressler e Jody Thompson proprio nel loro libro Perchè il lavoro fa schifo e come migliorarlo.
ROWE, è il termine con cui gli autori identificano un nuovo modello di lavoro, basato sui risultati.
E’ una perfetta analisi di come la maggior parte dei luoghi di lavoro non funzionino, capaci soltanto di aumentare lo stress e l’insoddisfazione nei dipendenti.
Ormai, il concetto di 40 ore settimanali e di cinque giorni a settimana è stato largamente superato.
Per non parlare degli impiegati a cui vengono delegati incarichi che non sono alla loro altezza. Ne conosci qualcuno?
Inutili e barbose riunioni che si scontrano con l’ormai nota “era dell’informazione” a cui internet ed il web ci stanno abituando ormai da tempo.
La produzione e il risultato sono gli unici obiettivi su cui focalizzarci, distaccandoci totalmente dal tradizionalismo a cui la scuola, l’università e lo stesso ambiente lavorativo ci stanno abituando.
Il risultato? Aumento della produzione, soddisfazioni economiche e più tempo libero per noi stessi.